Nasce l'idea di un laboratorio di danza per non udenti




"Dico sempre che non insegno ma che desidero essere un ponte per comunicare agli altri la mia esperienza. Questa conoscenza io la trasmetto in maniera pratica e viva ed è perciò che le persone mi rispondono con sensibile e generosa emozione. Vivo nella ricerca instancabile di stimoli che risuonino dentro al mio corpo perché, per essere vero, il gesto deve passare attraverso il proprio corpo".
Marìa Fux



Ogni cosa che vive e si muove 
produce un trillo, 
un’oscillazione leggera, 
un soffio
 che l’intuito e il corpo possono percepire 


Mònica non sente ma può danzare


La danzaterapia di Marìa Fux con le persone sorde


“Il corpo e il silenzio hanno qualcosa in comune ed è che entrambi non possono mentire”

Volendo relazionarsi con una persona sorda è necessario far nascere in lei l'interesse per spingersi nello spazio affinché senta, con assoluta certezza, che il suo corpo è uno strumento inequivocabile di linguaggio e di comunicazione.



























La proposta si avvale dell’uso di diapositive, immagini e linee che suggeriscono ritmi differenti e che creano un legame immediato con il movimento, al di là della presenza o della carenza del suono.

Un'altra idea fa uso della geometria del movimento, ovvero dell'equazione: 

LINEA = MOVIMENTO 

Quest’ultimo sarà diverso a seconda dell’andamento della linea: retta oppure ondulata, continua o spezzata, ascendente o discendente. 

Trasmetto al sordo la possibilità che la linea rappresenti ciò che per noi è la musica.
Dirigo l’esplorazione creativa del suo corpo verso il ritmo e verso la forma; senza aver mai conosciuto il suono, la persona può finalmente aprirsi al movimento e danzare.


Attraverso il movimento posso esprimere le mie emozioni


















Un altro stimolo prezioso è rappresentato dal colore. Lavoro con tessuti molto grandi e con diapositive che mostrano tinte di ogni tonalità. La risposta corporea dell’alunno si traduce sempre in dinamismo, movimento e forma.


Posso immergermi nell'ascolto del mio silenzio interiore

























Il colore, la linea e la forma sono già di per sé un linguaggio che offre al corpo un grande stimolo dinamico. 

Ciò che vediamo e tutto ciò che ci circonda penetra dentro di noi per riemergere verso l’esterno trasformato in movimento; possiamo danzare il colore rosso di un tappeto, il verde di una poltrona o la linea infinita dell’orizzonte. Per i sordi lo stimolo visivo apporta perciò il più significativo degli aiuti; consente l’acquisizione e lo sviluppo di competenze ritmiche, di una gestualità qualitativamente varia ed interessante e del riconoscimento delle infinite strutture spaziali in cui siamo immersi. 

L'alunno entra in contatto, senza forzature, con sensazioni psicomotorie che si irradiano positivamente all'interno del proprio mondo emozionale liberandolo da paure e timori: questo avvalora e contraddistingue l'esperienza motoria di danzaterapia.

E finalmente arriva il tenero abbraccio della danza

























"Il mio silenzio, io lo amo.
E’ come una porta che si apre e si chiude, quando ne ho bisogno.
Nel silenzio scopro, ogni giorno, chi sono e come mi sento. E’ un modo molto bello di essere ed esistere".

I non udenti possono danzare con creatività nel silenzio ed uscire dall'isolamento in cui sono avvolti. 

Devono imparare a riconoscere e a valorizzare il proprio ritmo interno, le innumerevoli immagini spontanee che siamo capaci di produrre (che anch'esse inducono al movimento) e le sensazioni e le percezioni che sorgono dal profondo, oltre a tutti gli altri stimoli visivi, fisici e pittorici che ci raggiungono dall'esterno.

Il silenzio del non udente è un silenzio speciale perché totale. Una dimensione che gli consente di entrare in contatto con se stesso in modo unico, per ascoltare il ritmo della respirazione, la melodia dello scorrere del sangue e tutto il microcosmo sonoro che costituisce il suo corpo, con i suoi movimenti e pulsazioni.

La mia esperienza con i sordi è sempre in incontri in integrazione con alunni che sentono. Non utilizzo un metodo speciale pensato esclusivamente per loro; l’attività non è adattata. 

Tutti i partecipanti, attraverso la danza, condividono un’esperienza appagante e piacevole che si rigenera di volta in volta e passa dalla semplice imitazione e decifrazione del gesto al plasmarsi più complesso di quelle forme emotive che tutti noi possediamo all'interno della nostra sensibilità e nel nostro inesauribile mondo interiore.


Testo tratto dal sito ufficiale della danzatrice argentina Marìa Fux
www.mariafux.com.ar


Traduzione in lingua italiana di Valentina Vano
www.metodomariafux.com



Per info:
danzaterapia@ymail.com




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