Aspettando il cambiamento

Danzaterapia per trasformare in arte ansia e attacchi di panico


Ai primi sintomi di forte stress o attacco di panico, chiedi aiuto!

Attività fisiche che sostengono:
danzaterapia metodo Marìa Fux per comprendere ansia, stress e attacchi di panico.

La paura dello spazio si comprende con l'arte dello spazio

Come superare il senso di vuoto e di devastazione che rimane addosso dopo un attacco di panico?
Come non aver paura, ai primi sintomi di disagio, che non stia per scatenarsi una crisi imminente?
Come non alimentare la paura della paura dell'attacco di panico?


La danzaterapia dà risposte

La danzaterapia è un luogo speciale, ovattato, una zona protetta dove sperimentare il movimento e senza rischio mettersi alla prova, confrontarsi con lo spazio, se stessi e gli altri.
L'angoscia diminuisce, le ipotesi negative vengono confutate dalla pratica. Il disagio trova una sua collocazione e si trasforma in arte.
Un territorio di creatività, di musica e silenzi, dove il corpo può finalmente affermare: "Ho deciso di esprimermi".
Per comprendere dal dentro ciò che accade fuori.


La danzaterapia è un'opportunità per togliersi la maschera dell'ansia che, come tutti i sintomi, nasconde solo qualcosa di più importante e profondamente sepolto dentro di noi.
La danzaterapia è un tempo diverso; per osservare se stessi attraverso l'altro e lasciar affiorare tutta la bellezza di cui il corpo è capace e le proprie infinite potenzialità.
La danzaterapia è il sorriso del cambiamento: l'arte dello spazio.



Paura di attraversare uno spazio aperto, accompagnata spesso da vertigini e angoscia. L’agorafobia induce il soggetto a evitare di attraversare piazze, strade, spazi aperti ecc. Nei casi più gravi l’individuo rimane quasi sempre in casa o esce solo se accompagnato. A volte l’agorafobia è accompagnata da attacchi di panico, crisi di forte paura o disagio a cui si associano svariati sintomi (disturbi del respiro, tachicardia, sudorazione, sensazione di svenimento, tremori, timore di morire, ecc.).


CLAUSTROFOBIA

Claustrofobia, il terrore di non trovare una via d'uscita
Sentirsi obbligati a fare sei piani a piedi anche se l'ascensore funziona perfettamente per non rischiare di restare chiusi dentro. È questa la situazione che meglio esprime una delle fobie più conosciute: la claustrofobia. Questo disturbo può essere l'unica spia di uno stato di ansia che per il resto rimane "sommerso", o può accompagnarsi ad altri sintomi psichici: agorafobia, ipocondria, ansia generalizzata. In tutti i casi l'esposizione alla situazione temuta, e talora anche solo l'idea di affrontarla, può far scattare un intenso attacco di panico. La persona che soffre di claustrofobia può aver avuto anche solo un attacco in passato, ma ciò è bastato a creare la fobia, un'irrazionale e paralizzante terrore di situazioni simili o analoghe, e di conseguenza a evitare tutte le situazioni "chiuse" che potrebbero far emergere nuovamente la claustrofobia.


Se la nascondiamo la claustrofobia si rafforza

Benché la claustrofobia sia un problema diffuso e decisamente fastidioso, viene spesso trascurato proprio da chi ne soffre: si cerca di non dichiararlo - cosa quasi impossibile - inventando qualsiasi scusa per spiegare le "strane" rinunce e i comportamenti di compromesso, si pensa che forse un giorno la claustrofobia passerà da sola o al contrario che non c'è niente da fare, si assumono farmaci "alla bisogna" spesso del tutto fuori dal controllo medico. Ed è sbagliato perché nel tempo la claustrofobia si struttura come abitudine di vita, come equilibrio psichico quotidiano, sostenuto da meccanismi cerebrali che si cronicizzano. Perciò va curata bene, evitando psicofarmaci e comprendendo il senso della propria claustrofobia, che può essere assai diverso da altri che pure ne soffrono allo stesso modo.  


Possibili cause della claustrofobia

Se il cervello produce la claustrofobia c'è sempre un motivo, o anche più d'uno. Riconoscerlo è essenziale per rimuoverlo alla radice e tornare a vivere liberamente.
- Pericolo: si sta vivendo una situazione esistenziale, affettiva o professionale che appare senza via d'uscita.
- Pressione: da troppo tempo si viene sottoposti a forti pressioni, richieste, aspettative e giudizi, a cui non ci si sottrae o non si può reagire.
- Trauma: si è di recente vissuto un evento traumatico (un incidente, un borseggio...) che ha fatto temere per la vita propria o di una persona cara.
- Trasformazione: si conduce una vita che non viene più sentita come propria, ma non si riesce ancora a fare cambiamenti.
- Cerebralità: la vitalità è stata intrappolata dalla ragnatela della razionalità, che vuole controllare tutto. Mancano azione di cuore, d'istinto e d'anima.



Cosa fare: accetta il problema e rinuncia alle terapie d'urto

Non forzarti
- Nello stato in cui sei le prove di forza potrebbe anche peggiorare le cose. Accetta al momento il problema claustrofobia e non vergognartene.
Ricontatta il corpo
- Sono molto utili massaggi e tecniche corporee che, con assoluta gradualità, ti facciano percepire il corpo come un amico sicuro, come la tua casa.
Scrivi i sogni
- Fallo almeno per qualche settimana. Essi ti sveleranno il cuore del problema. Poi, se lo ritieni, potrai chiedere a uno psicoterapeuta di aiutarti a coglierne il senso.
Fai modifiche indirette
- Individuato il vero problema restane consapevole ma non attaccarlo in modo diretto. Cambia invece lo schema della giornata e della settimana: orari, ritmi, scaletta, percorsi. Se lavori in modo strutturato, agisci sul tempo restante.
Aspetta la forza
- Ora attendi che la "scelta di cambiamento" ti si presenti senza che tu ci abbia pensato. Lascia che prenda forza dentro di te: devi solo aspettare.
(Come superare la claustrofobia. RIZA.it - La via del benessere.)


Valentina Vano danzaterapia
Milano, MI, Italia.
www.metodomariafux.com
danzaterapia@ymail.com
tel. 339.4805.033

Incontri di danzaterapia in gruppo e individuali, training corporeo per superare ansia, stress e attacchi di panico.
Metodologia applicata: Marìa Fux
Orientamento: artistico
Contenuti psicoterapeutici: no


Sull'argomento:

Cosa è la danzaterapia? Domande e risposte sul metodo Fux